- 6 Aprile 2019
- Serenella
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Le affinità e la diversa percezione dell’importanza dell’utilizzo di queste due attività di marketing sensoriale.
Ogni azienda di successo che opera nel campo del retail, presta una grande attenzione all’esposizione del prodotto e utilizza un canale di comunicazione perlopiù visiva, molto affermato: Il visual merchandising.
Cos’è il visual merchandising?
Il visual merchandising si può definire il marketing del punto vendita, ovvero l’insieme delle “tecniche di comunicazione visiva che ottimizzano la redditività della superficie espositiva e massimizzano al tempo stesso la soddisfazione del cliente”. (Zaghi K., 2013, Visual Merchandising e relazioni di canale, Franco Angeli, Milano)
Negli ultimi tempi il visual non ha più a che fare con la creatività e l’originalità di chi se ne occupa, ma è una vera e propria azione di marketing che mira a coinvolgere le emozioni del potenziale cliente.
Se ci facciamo caso, passeggiando lungo le vie dei centri cittadini (o nei corridoi dei centri commerciali) siamo inebriati dalle luci, i colori e i continui coinvolgenti messaggi che attirano la nostra attenzione. Sono urli silenziosi che raggiungono tutti nostri sensi, senza che ce ne rendiamo conto a livello conscio.
E’ tutto perfettamente studiato per spingerci all’azione, entrare e comprare!
Cosa accade una volta entrati nel negozio? E’ tutto così bello, ordinato, impeccabile, veniamo anche accolti con musica piacevole, profumi inebrianti e il sorriso dei commessi.
“Senza saperlo siamo stati messi nelle condizioni di maggior predisposizione all’acquisto.”
Solo dopo tutto questo percorso sensoriale entra in azione il venditore, che ci propone un prodotto e usa tutte le sue doti per assicurarsi la vendita.
Passeggiare per le via e i centri commerciali è diventato per molti, un piacevole passatempo, proprio perché sentono i propri sensi appagati.
Delle volte appena entro in alcuni negozi ho come l’impressione di aver bisogno di tutto quello che c’è al suo interno prima ancora che il venditore o il commesso apra bocca. Non capita anche a voi?
I migliori brand di lusso, ma anche le grandi catene del low cost investono ingenti somme nel visual, perché sanno bene che questo è un investimento che porta un grande ritorno.
I costi del visual sono ovviamente ricaricati sul prezzo di vendita del loro prodotto, ecco perché delle volte abbiamo la percezione che lo stesso capo made in Cina lo potremo trovare a costi davvero inferiori al mercato o in qualche store cinese. Eppure la gente continua imperterrita ad acquistare capi di bassa qualità a prezzi gonfiati solo per vivere l’esperienza dello shopping coinvolgente.
Che ne siamo d’accordo, oppure no, è un dato di fatto. Le masse sono orientate verso questa direzione. Dopotutto entrare in un disordinatissimo e freddo negozio cinese, con gli odori di gomma misto a non si sa quale tipo di spezie non è un esperienza eccitante. Quelli sono posti per chi insegue il prezzo basso ed è un target di clientela che non appaga.
RIFLETTI… QUALE DI QUESTE DUE IMMAGINI TI COINVOLGE DI PIU’?
Home Staging: Il visual merchandising dell’immobiliare
La pratica di marketing consolidata che abbiamo preso in esame: Il visual merchandising, ha qualcosa da insegnare a un settore rimasto forse un po’ indietro.
La maggior parte delle agenzie immobiliari, società di investimenti immobiliari e aziende ricettive non capiscono e apprezzano l’importanza che ha il coinvolgimento sensoriale dei propri clienti. Lo dimostra il fatto che non investono sull’immagine dei loro prodotti. Credono che basti saper fare bene il proprio lavoro, offrire dei servizi complementari (come il disbrigo di alcune pratiche o il rendering virtuale del potenziale dell’immobile) e puntano tutto sul passaparola e il feedback del cliente.
Per carità, tutto importantissimo e alla base della professione ma ci siamo resi conto che questa è la stessa struttura organizzativa dei nostri competitor?
Peggio del peggio c’è chi adotta una strategia al ribasso sia del prezzo dell’immobile e sia del valore del proprio lavoro. Mettendosi al livello del negozio del cinese dell’esempio sopra, attirando un target poco appagante.
E nata una strategia di marketing sensoriale anche per il settore immobiliare: L’home staging.
L’home staging è una tecnica che permette, di rendere le case più attraenti con l’obiettivo di far emozionare chi le visita, spingendo all’acquisto sull’onda delle emozioni.
L’home staging sta al settore immobiliare come il visual merchandising sta al retail
RIFLETTI…QUALE DI QUESTE DUE IMMAGINI COINVOLGRA’ DI Più I TUOI CLIENTI?
I presupposti del visual sono simili a quelli del home staging. E nel caso dell’home staging un ruolo chiave, lo svolge anche la fotografia.
Non si tratta di vendere una maglietta, un bracciale, una scarpa, stiamo parlando di vendere o affittare una casa. La casa è un bene primario e va onorato al di sopra di qualunque altro bene.
Dare valore al prodotto “casa” dovrebbe essere una missione per un professionista dell’immobiliare.
Il professionista lungimirante, capisce il valore del home staging fa di tutto per implementare questa attività nel proprio business.
E’ un investimento oneroso? Si lo è? Esattamente come lo è il visual nel retail anche se questo non sembra preoccupare le aziende del settore. Perché? Perché ne hanno un ottimo ritorno e hanno studiato un sistema per rientrare nei costi.
Considera l’implementazione dell’home staging come un costo di ristrutturazione della tua attività. L’home staging è un azione di marketing volta a respingere la mediocrità. Diventane pioniere prima che venga adottata dalla maggior parte dei tuoi competitor.